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Presunto riciclaggio: nuova udienza del processo contro Marco Nerozzi e Delia Duran. Sentito il vice-direttore AIF

Gli imputati sono noti alle cronache mondane, specie la modella e attrice venezuelana. Tempo fa si era parlato di una fine burrascosa del loro matrimonio. I due, oggi, non erano presenti in Aula

20 ott 2021

Un processo che inevitabilmente suscita attenzione mediatica. E non tanto per la cifra – comunque robusta, visto che si parla di circa 2 milioni di euro – ritenuta dagli inquirenti oggetto di riciclaggio; quanto per la notorietà degli imputati. In particolare la bellissima modella e attrice venezuelana Delia Duran, molto conosciuta anche per la sua partecipazione a reality show. Secondo l'Accusa lei e l'ex marito – il bolognese Marco Nerozzi – avrebbero trasferito sul Titano somme che deriverebbero dal reato di sfruttamento della prostituzione. L'udienza odierna si è aperta con un confronto in punta di diritto. La Difesa Nerozzi, infatti – prendendo spunto dalla recente sentenza del Collegio Garante in tema di riciclaggio -, aveva sollecitato la remissione degli atti in istruttoria o la riformulazione del capo di imputazione.

Ferma l'opposizione della Procura del Fisco. Il Giudice Morsiani ha rigettato l'istanza. Stessa sorte per la richiesta degli avvocati di Delia Duran, affinché le fosse restituita la somma di 270.000 euro, per la quale era stata dimostrata la liceità della provenienza. Si trattava infatti di elargizioni provenienti da un facoltoso imprenditore, con il quale era in passato fidanzata. Anche di questo si è parlato nel corso dell'audizione dell'unico teste sentito oggi: il vice direttore dell'AIF, dalla quale partì la segnalazione.




A destare sospetto – ha ricordato – erano stati importi e causali, dei trasferimenti di denaro; si era inoltre appreso di procedimenti penali a carico di Nerozzi. Ma i suoi difensori hanno innanzitutto invitato a considerare l'esito di quei processi. Tanto che nel 2005 - è stato aggiunto –, in occasione dell'apertura di un conto a San Marino, non vennero rilevate problematiche. Il team legale della Duran, dal canto suo, ha sottolineato come questa non fosse coinvolta nelle precedenti vicende di Nerozzi. Le Difese, insomma, oltre ai rilievi di carattere giurisprudenziale, sembrano anche intenzionate a contestare nel merito l'esistenza del “reato presupposto”. L'imputato – è stato ad esempio ricordato - aveva ereditato una grossa somma dopo la morte dei genitori. Le testimonianze proseguiranno nella prossima udienza, fissata a fine novembre.





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