Processo Fasea a sentenza: condannata l'amministratrice dell'azienda ad un anno di prigionia
Il reato penale, da attentato alla salute pubblica, è stato derubricato, in accoglienza alla richiesta del Procuratore del Fisco Roberto Cesarini, ad attentato colposo alla salute pubblica. Erano otto i capi di imputazione ma la condanna è arrivata solo per aver lasciato sul piazzale antistante l'azienda lastre di amianto deteriorate e fusti contenenti non meglio identificate sostanze chimiche. Per gli altri sei capi di imputazione l'amministratrice della Fasea, che è tuttora un'azienda attiva, è stata assolta o prosciolta. Gli avvocati difensori di Elisabeth Huber – Maria Selva e Pier Luigi Bacciocchi -, sostenendo la tesi che non esistesse alcuna prova di inquinamento, avevano chiesto l'assoluzione. Ad accreditare la loro posizione hanno menzionato le perizie eseguite ed anche la testimonianza del direttore del Servizio d'Igiene Ambientale Maurizio Berardi. Ora ricorreranno in appello.
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