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Processo “Mazzini”: nodo da sciogliere sul terzo grado di giudizio

Possibile un ultimo atto di quello che è stato definito il “processo del secolo”

30 apr 2022

C'è chi ha già presentato ricorso, è il caso della Difesa di Gian Luca Bruscoli: uno dei due imputati – l'altro è Nicola Tortorella – cui in Appello è stata confermata una pena detentiva, pur ridotta. Per il resto sono noti gli effetti, su questo procedimento, della sentenza del Collegio Garante, in tema di riciclaggio. Solo conseguenze di tipo pecuniario per diversi big della politica degli anni duemila. Ma alcuni legali, insieme ai propri assistiti, starebbero comunque valutando l'ipotesi di un ricorso in terza istanza, ritenendo possano esservi elementi di criticità riguardo le confische: il cui ammontare complessivo resta piuttosto robusto. Il “processo del secolo”, insomma, già fortemente “ridimensionato”, potrebbe non essere ancora concluso.

E ciò alla luce dell'approvazione – a fine febbraio – della legge di riforma della procedura penale, con la sostanziale introduzione di un III grado di giudizio. Fra le fattispecie indicate dal legislatore proprio confische in assenza di condanna. E poi un vaglio di merito qualora si ritenga violato il principio del contraddittorio, o sia mancato – nel giudizio di secondo grado – l'esame di uno o più motivi di doglianza. Possibilità reali, insomma, per un capitolo finale del processo. Ma vi è un dubbio: la sentenza d'appello del “Mazzini”, infatti, era stata pronunciata prima dell'entrata in vigore della legge di riforma. C'è chi ritiene che ciò non incida, poiché i termini per presentare ricorso scadranno fra una decina di giorni; chi invece considera già definitivo quanto deciso dal magistrato Caprioli, parlando in caso contrario di applicazione retroattiva della norma. Nodo che sarà sciolto dal Giudice per la Terza Istanza Oliviero Mazza. E non è da escludersi che il giudizio si tenga comunque, e sia contenuta in sentenza la decisione sull'ammissibilità.




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