Accompagnato dal suo avvocato, si è costituito, ieri sera, ai Carabinieri di Soresina, nel Cremonese, l'unico ancora latitante del gruppo di romeni arrestati dai carabinieri il 2 novembre scorso su esecuzione di un'ordinanza cautelare del Tribunale di Ravenna per avere - secondo l'accusa - formato un'associazione per delinquere finalizzata al controllo della prostituzione lungo il tratto romagnolo dell'Adriatica. Si tratta di un 47enne padre di uno dei presunti capi del gruppo, residente a Forlì ma ai domiciliari nel Cremonese. Con lui sono dunque saliti a sette gli arresti di romeni - tutti imparentati tra loro e di origine nomade - individuati dai carabinieri di Cervia-Milano Marittima (cinque erano a Lodi) nell'ambito dell'operazione ribattezzata 'Impero'. Altre quattro persone tutte bulgare, che imponevano canoni d'affitto per le piazzole sulle quali si prostituivano le ragazze controllate dai romeni, erano già state fermate la scorsa state dopo un regolamento di conti con alcune lucciole. Secondo l'accusa, i romeni gestivano ragazze anche a Rimini, Cremona, Lodi, Milano e Bologna.
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