Ragazza stuprata a Riccione: proseguono senza sosta le indagini dei Carabinieri

La vacanza è finita, ma resta il dolore. Ha deciso di non tornare a casa la 20enne milanese che ha denunciato ai Carabinieri di essere stata violentata sabato notte al Cocoricò di Riccione e di offrire agli inquirenti la massima collaborazione. I Carabinieri smentiscono che la ragazza abbia già riconosciuto il suo aggressore visionando le immagini, come invece riportato da alcuni giornali. I ricordi ancora annebbiati, forse per lo choc subito, forse per l'assunzione inconsapevole di qualche sostanza stupefacente, anche se i primi accertamenti avevano dato esito negativo. “Attendiamo i risultati di tutte le analisi – ha precisato il Capitano De Lise – prima di poter dire con certezza che la ragazza non fosse drogata”. La giovane avrebbe raccontato di aver conosciuto in pista alcuni ragazzi con accento del nord, di aver bevuto dell'acqua da una bottiglietta che le era stata offerta, poi nella mente l'immagine di un “posto chiuso” dove qualcuno ha abusato di lei, fino alla fuga per chiedere aiuto. Non si esclude il coinvolgimento di altri giovani che avrebbero trattenuto a forza la vittima durante lo stupro. Gli evidenti segni sulle gambe e sulle braccia della 20enne avvalorano questa ipotesi.

Silvia Pelliccioni

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