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Reclutavano trans in Perù per farli prostituire in Riviera, cinque arresti

. Probabile collegamento con l'episodio del giovane sammarinese rapinato del proprio Rolex lo scorso luglio

6 ago 2019
uno degli arrestatiL'operazione della Mobile
L'operazione della Mobile

Reclutavano transessuali in Perù per avviarli alla prostituzione in strada e intorno ai maggiori locali notturni della Riviera. La Squadra Mobile della Questura ha arrestato 5 persone: 4 sono in carcere e una è stata colpita da divieto di dimora.  Sono  accusati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione, al favoreggiamento della permanenza in Italia di soggetti clandestini, di tentata estorsione, di tentata rapina e di lesioni personali.  A gestire il giro di prostituzione una 45enne di origine peruviana, il marito e la figlia 25enne. Agli affari partecipava anche il marito della giovane, un 45enne di  origine pugliese ma residente da anni a Rimini. Alcune decine gli stranieri sfruttati e reclutamenti in Perù.
Le transessuali, una volta entrate in Italia con visto turistico, venivano avviate alla prostituzione. Allo scadere del permesso restavano a lavorare in strada da clandestine, controllate dagli sfruttatori a cui erano costrette a versare continuamente denaro. In prevalenza si prostituivano in strada, nell'area compresa tra Miramare e la Statale 16, alcuni anche in casa o intorno a noti locali notturni cittadini. Al momento non si esclude, ma si tratta di un aspetto ancora da chiarire dalle indagini, che la stessa organizzazione abbia un collegamento con alcuni episodi di rapina di catenine o orologi di marca, commessi da transessuali peruviane sul lungomare di Rimini a danni di giovani clienti. Vittima di un episodio del genere, per fortuna finito bene, un 25 enne  sammarinese. Nel luglio scorso venne adescato e derubato del Rolex mentre era con degli amici proprio da due trans peruviani e riuscì a rientrare in possesso del proprio orologio grazie al tempestivo intervento della polizia. 


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