Mistero a Riccione: rubato il violino di Benito Mussolini

Il sospetto è partito da uno ritrovamento insolito: la testa di una statua dell'epoca Ming lasciata nell'ufficio dell'Hotel Promenade. E' stato il campanello d'allarme che lunedì scorso ha portato Gabriele Fabbri, storico albergatore riccionese, all'amara sorpresa. Il suo prezioso violino, appartenuto a Benito Mussolini e datato 1934, era sparito dal mobile in cui era solito tenerlo, insieme alla statua che i ladri hanno portato via parzialmente.

Per i collezionisti – e soprattutto per i nostalgici – si tratta di un cimelio molto appetibile: c'è chi arriverebbe a spendere 400mila euro pur di impossessarsene. Fabbri lo aveva acquistato 20 anni fa dal figlio del Duce, Romano, lo teneva in albergo e lo lasciava suonare per allietare gli ospiti.

Un pezzo di storia che porta la dedica della figlia del dittatore attaccata sulla cassa: “Io Edda Mussolini regalo questo violino a mio padre Benito con tanto amore”. Ma lo strumento è sparito e su questo indagano i carabinieri. In base alle prime ricostruzioni, gli autori del furto sarebbero passati per una portafinestra. Il mistero prosegue e ci si chiede chi, in futuro, tornerà ad ascoltare le melodie del singolare strumento.

Mauro Torresi

Nel servizio, l'intervista al proprietario del violino, Gabriele Fabbri

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