Riciclaggio, condannati madre e figlio

Secondo l’accusa Pietro Olivieri, imprenditore di 47 anni originario della provincia di Vicenza, aveva versato nel 2008 una serie di assegni circolari per 38.500 euro complessivi, che erano stati però originariamente emessi a fronte di operazioni inesistenti. Poi era seguita una serie di versamenti di denaro contante per 246mila euro.

I fondi erano quindi stati investiti e in parte trasferiti sul altro rapporto attraverso diverse operazioni. Sempre secondo l’accusa trasferiva ed occultava denaro anche la madre di Olivieri, Antonietta Ciancia, 72enne.

L’anziana signora, oggi presente in aula insieme al figlio, movimentò sui suoi conti parte del denaro che si contesta di provenienza illecita. “il riciclaggio non è contestabile” ha spiegato l’avvocato Daniele Cherubini, che ha insistito sulla provenienza giustificata e legittima del denaro, disponibilità economica pregressa di entrambi.

Ma il giudice Gilberto Felici li ha condannati entrambi, disponendo la confisca delle somme sequestrate nel 2014 quando è scattata l’indagine. 4 anni ed 1 mese per Pietro Olivieri, 2 anni- con pena sospesa- per Antonietta Ciancia.

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