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A Rimini è caccia agli stupratori. Viceministro polacco: "Pena di morte per queste bestie"

28 ago 2017
Polizia Scientifica al lavoroA Rimini è caccia agli stupratori. Viceministro polacco: "Pena di morte per queste bestie"
A Rimini è caccia agli stupratori. Viceministro polacco: "Pena di morte per queste bestie" - L'assessore Sadegholvaad è tornato in ospedale dai ragazzi aggrediti: "Dovranno rimanere ancora rico...
E' caccia agli uomini autori degli stupri avvenuti tra venerdì e sabato notte a Rimini. Dalla Polonia, in arrivo funzionari del ministero della giustizia che collaboreranno con la Procura, intanto il viceministro polacco invoca la pena di morte.

Tutto coperto da segreto istruttorio, non si conoscono ancora, almeno ufficialmente, generalità e nazionalità dei 4 aggressori e stupratori di Miramare. Si ipotizza siano originari del Maghreb, non di passaggio a Rimini e in Riviera, forse spacciatori, poiché hanno dimostrato di conoscere bene la zona: dopo aver agito sul lungomare ai danni dei due giovani polacchi, sono arrivati sulla statale dove hanno stuprato una transessuale peruviana percorrendo vie interne e poco conosciute. La Polonia manderà funzionari del ministero della Giustizia per collaborare insieme alla Procura di Rimini; intanto il viceministro polacco Patryk Jaki invoca la pena di morte per quelle che definisce bestie. “Bestie impazzite” le chiama anche l'assessore Jamil Sadegholvaad, che oggi è tornato in ospedale per visitare i due ragazzi, aggrediti nel loro ultimo giorno di vacanza a Rimini. “Dovranno rimanere ricoverati ancora qualche giorno – ci ha detto – ma, per quanto possibile, stanno recuperando. Sta invece meglio la transessuale, che ho visitato a sua volta, dovrebbe uscire presto”. Sul problema sicurezza, l'assessore è molto dispiaciuto ma, puntualizza, “fino all'altra sera a Rimini abbiamo vissuto un'estate tranquilla. Anche noi non siamo purtroppo immuni dai problemi che si leggono quotidianamente in tutta Italia”. Anche la vice sindaca Lisi è andata in ospedale: “Siamo a disposizione per ogni esigenza dei ragazzi”, ha detto. E' invece polemica furiosa sulle parole che su Facebook ha scritto un mediatore culturale della coop sociale Lai-Momo, riprese da Il Resto del Carlino. La persona, sul social dal nome straniero, aveva scritto che lo stupro “è peggio solo all'inizio, poi la donna si calma e diventa un rapporto normale”. La coop si è dissociata ed ha sospeso il dipendente. Espulso da Noi con Salvini il segretario del partito di San Giovanni Rotondo, Saverio Siorini, che sempre su Facebook si era chiesto “Ma alla Boldrini e alle donne del Pd quando dovrà accadere?” riferendosi a stupro e aggressione.

Francesca Biliotti

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