Rimini: estorsione scabrosa, a processo un macedone che ricattava un parroco del Montefeltro

Il sacerdote avrebbe versato al macedone 36enne circa 150mila euro dal 2005 al 2011 e quando ha smesso di dargli soldi, avendo dato fondo ai risparmi suoi e della sua famiglia, l'immigrato ha cominciato a ricattarlo minacciando di rivelare una relazione omosessuale tra i due. Relazione di cui il prete, ancora in servizio nella Diocesi di San Marino Montefeltro, nega l'esistenza. Secondo il sacerdote che si è costituito parte civile i soldi che in 7 anni ha versato al macedone erano solo un atto di generosità nei confronti di una famiglia disagiata. Dei presunti rapporti "particolari" sarebbe stata a conoscenza anche la moglie del 36enne che oggi ai giudici ha confermato di aver appreso della relazione quando chiese al marito della provenienza di alcune somme di denaro. Il Tribunale ha affidato l'incarico ad un perito di estrapolare dai tabulati telefonici dei cellulari del macedone e del sacerdote gli sms e le conversazioni a prova delle richieste di denaro.
Le indagini per la controversa vicenda sono cominciate nel giugno 2011 quando il sacerdote sotto ricatto, con il benestare della diocesi di San Marino e del Montefeltro, si era rivolto ai Carabinieri.

Luca Salvatori

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