Rimini, ai domiciliari l'invalido 'dei poveri'

Nonostante il caso di estorsione che gli viene contestato Giuseppe Bulla, più noto come Pippo l'Usuraio, non era un violento. Talvolta, per spaventare i sui clienti, millantava conoscenze – che si sono rivelate fasulle- facendosi forte delle sue origini siciliane. Di certo si approfittava di persone ai margini, che non potevano accedere a forme di finanziamento regolare. Quando il 10 dicembre venne arrestato nei pressi dell'Arco di Augusto si stava facendo consegnare dei soldi da una donna cui aveva prestato 300 euro per pagare le bollette, dalla quale aveva già avuto 5 mila euro solo di interessi, che oscillavano attorno al 600% del capitale concesso. Tra i prestiti successivamente accertati dai Carabinieri- dal giorno dell'arresto in poi, quei 300 euro risultano la cifra più alta. Su una agendina spuntata fuori dalla perquisizione domiciliare erano appuntati nomi e numeri di telefono di altre vittime: una coppia di origine catanese, due operaie stagionali, una badante romena e una disoccupata. In un caso aveva prestato 70 euro, per fare la spesa
I carabinieri non hanno trovato nella disponibilità del catanese alcuna somma contante e sul conto corrente vi sono pochi euro derivanti dall'incasso della pensione di invalidità.Dopo la nuova ordinanza di custodia cautelare, il 58enne catanese invalido civile, si trova ora ai domiciliari.

Nel video l'intervista al Maggiore Ferruccio Nardacci

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