Rimini, morto per ecstasy: obbligo di dimora per il presunto pusher

Ancora Mdma, ancora Cocoricò. Ad un passo dalla morte un altro ragazzo della provincia di Como che l'11 luglio ha scelto la discoteca riccionese per passare la serata ed ha mandato giù 0,3 grammi di ecstasy. Fino a due giorni fa sembrava che l'unica strada fosse il trapianto di fegato, per una epatite tossica, ma le sue condizioni sono migliorate. Da Rimini arriva anche l'obbligo di dimora, dalle ore serali fino alla notte per il 19enne di Città di Castello, indagato dalla Procura della città per spaccio e morte conseguente ad altro reato.
Il giovane T.C., neo diplomato al liceo classico con indirizzo scientifico, è considerato dagli investigatori il presunto pusher di Lamberto Lucaccioni, il 16enne morto per overdose da ecstasy liquida dopo una serata al Cocoricò. Misura concessa dal gip su richiesta del pm.
Per il magistrato Vinicio Cantarini il locale deve aumentare la vigilanza interna ma soprattutto deve porre una maggiore attenzione al reclutamento dei pr. Deve vigilare sulla scelta dei ragazzi che si occupano di promozionare, vendere i biglietti e fare le liste d'ingresso. Un'ordinanza severa dunque quella del gip Cantarini anche a proposito del Cocoricò, per cui resta ancora in ballo il provvedimento amministrativo che dovrà adottare il questore Maurizio Improta sulla scorta della documentazione raccolta dai carabinieri di Riccione circa gli interventi degli ultimi dei anni.
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