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Rimini: operazione antidroga dei Carabinieri, 7 arresti

19 feb 2013
Rimini: operazione antidroga dei Carabinieri, 13 arrestiRimini: operazione antidroga dei Carabinieri, 7 arresti
Rimini: operazione antidroga dei Carabinieri, 7 arresti - I Carabinieri del Nucleo Investigativo hanno smantellato un vasto traffico di stupefacenti arrestand...
L'ora X dell'operazione Ceres è scattata all'alba a Rimini ma anche a Somma Vesuviana e in altre città toscane e siciliane, dove risiedevano alcuni dei componenti i due gruppi dediti allo spaccio in riviera, soprattutto nella zona sud della città. In azione 50 carabinieri, unità cinofile ed il Nucleo Elicotteri per controllare dall'alto eventuali tentativi di fuga. Le indagini erano partite nel 2008 da un giro di droga nei pressi di una sala giochi di Rivazzurra controllato da un gruppo di albanesi: 19 persone erano già state arrestate e qualcuno di loro continuava a spacciare anche dai “domiciliari”. Grazie alle intercettazioni telefoniche e a tecniche di indagine tradizionali sono stati eseguiti gli ultimi sette arresti: tre albanesi imparentati tra loro – Hiqmet Haka,27; Isljam Izairi, 28; Petrit Hoxha, 31 – e il travestito Pierino Cantoni sono in carcere, altri tre italiani sono finiti agli arresti domiciliari. Si tratta del transessuale Raffaele Panico, Maria Concetta Darbisi e Ruggiero Di Benedetto. Gli albanesi si rifornivano di droga a Milano e poi la cedevano ai clienti accordandosi al telefono con una parola chiave: “Ceres”, la nota marca di birra, che equivaleva ad una dose. Il travestito Pierino Cantoni, nato a Livigno ma residente a Riccione e il trans Raffaele Panico, si rifornivano di droga dagli albanesi poi proponevano ai clienti abituali e a quelli che adescavano in zona Gros, anche l'acquisto e il consumo di cocaina in festini notturni. Qualcuno è arrivato ad indebitarsi per 700 euro, tra sesso e droga, in una sola volta. E se poi non aveva con se l'intera somma, il trans Raffaele Panico passava all'estorsione: “o mi dai i soldi o racconto che vai coi trans a tua moglie e sul tuo posto di lavoro”. In alcuni casi il transessuale tratteneva in pegno anche documenti personali d'identità. Almeno tre riminesi – due imprenditori del turismo e un impiegato pubblico – hanno subito questo ricatto senza denunciarlo, ma lo hanno ammesso in un secondo tempo durante le testimonianze rese agli inquirenti. Oltre ai sette arrestati, il Gip di Rimini Fiorella Casadei ha imposto il divieto notturno di uscire di casa ad altre due persone. Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore Davide Ercolani.
Nel video l'intervista a Giacomo Campus, comandante reparto operativo Rimini.

Luca Salvatori

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