Rimini, arresto dopo il 'si' risolve il caso dell'agguato di aprile

Le manette subito dopo il si. A nozze celebrate, in provincia di Pesaro,
Emanuel Karim Camaldo, 22 enne di origini napoletane, è stato fermato dai carabinieri di Rimini con l'accusa di tentato omicidio. Si tratta del sospettato della prima ora: il cerchio si strinse quasi subito attorno a lui, dopo l'agguato in cui-il 5 aprile scorso- rimase ferito il 51enne riminese Augusto Mulargia. Fondamentale il numero di targa segnalato da alcuni testimoni, l'esame per la
comparazione del Dna, effettuato nei laboratori del Ris di Parma, le intercettazioni telefoniche e
ambientali. Un quadro accusatorio solido che ai carabinieri del Nucleo investigativo
coordinati dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi, non ha lasciato dubbi circa il coinvolgimento del giovane.
Il provvedimento di fermo si è reso necessario per il percolo di fuga, visto che si era reso irreperibile al momento della notifica della sua posizione da indagato
La vittima dell'agguato, Augusto Mulargia, in passato aveva avuto problemi con la giustizia per droga, ma ne era uscito pulito e da qualche anno si era trasferito a vivere all'estero
con la sua famiglia. Era tornato a Rimini per
riscuotere il risarcimento che gli era stato riconosciuto per il
periodo di detenzione: poi è tornato via, senza riuscire a risolvere nemmeno uno dei tanti interrogativi che pesano sull'agguato dei misteri.
Nel video l'intervista a Mario Conio, comandante provinciale carabinieri Rimini



sb

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