Rimini, turista stuprata: è caccia al branco

È caccia al branco che ha trasformato l'ultima notte di vacanza di due turisti polacchi in un incubo. Dopo aver violentato ripetutamente la giovane e massacrato e rapinato l'amico che era con lei, ha abusato anche di una transessuale peruviana. Quattro uomini spietati, si pensa di origine magrebina, forse sballati da alcool e droghe, che in una notte da arancia meccanica hanno sconvolto l'intera città, patria del divertimento e modello di accoglienza nel mondo. La coppia è stata ricoverata in ospedale, la ragazza è sotto shock, chiede di poter tornare a casa.

La città è sdegnata mentre  proseguono serrate le indagini. La Polizia riminese ha creato una task force con il Servizio centrale operativo di Roma: si stanno ancora verbalizzando le deposizioni e cercando testimoni. Potrebbero esserci diverse piste da seguire. La città chiede giustizia. Il comune si costituirà parte civile. È quanto dichiara, in una nota, il sindaco Andrea Gnassi. “Significa, una volta individuati, arrestati e processati, condannare i responsabili alla punizione massima prevista dalle leggi vigenti. Senza sconti, senza attenuanti, senza buone condotte. Rimini si stringe intorno alle vittime. Il Comune, insieme all'Ausl e ad altre istituzioni, ha già attivato tutte le misure di aiuto e supporto, da quello medico sanitario a quello psicologico". Sdegno anche dall'assessore regionale al bilancio e alle pari opportunità, Emma Petitti: "Gli episodi di violenza e orribile terrore che si sono verificati a Rimini – dice - sono inaccettabili e intollerabili. "Quanto accaduto - continua - non è un fatto solo criminale ma va oltre ogni confine di umanità. Lo dico molto chiaramente: non c'è posto per le bestie nelle nostre città”

MF

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