Rimini Yacht: lunedì l'udienza preliminare per il mago della truffa

A Rimini lunedì prossimo l'udienza preliminare di uno dei processi per la Rimini Yacht. Una truffa da 40-50 milioni di euro movimentati tra doppie vendite delle imbarcazioni e finanziamenti di acquisto mai restituiti. Principale imputato Giulio Lolli.

Quasi come Totò, Giulio Lolli. E come la vendita della Fontana di Trevi, la truffa dello stesso yacht venduto a due acquirenti diversi suscita ironia anche se le vittime del raggiro, tanto semplice quanto astuto, di sicuro non ridono. La truffa Rimini Yacht vale tra i 40 e 50 milioni di euro: soldi in parte incassati con le vendite e in parte con i finanziamenti d'acquisto, spesso attraverso leasing sammarinesi. Quasi 200 le barche vendute due volte approfittando del mancato scambio di informazioni tra il registro nautico italiano e quello sammarinese. Oltre a Lolli sono imputati la sua ex segretaria, la 34enne polacca Karolina Katarzyna Musial, il 48enne sammarinese Stefano Fabbri. Le accuse sono associazione a delinquere, appropriazione indebita, estorsione, falso e truffa. Lui intanto, il dominus della Rimini Yacht, si trova tuttora a Tripoli: il pm riminese Davide Ercolani, autore di un'istruttoria da 100 faldoni, ne è sicuro. Si trattiene in Libia anche se il paese è nel caos perchè è sicuro che da li non verrà concessa l'estradizione. Preferisce rischiare la vita tutti i giorni piuttosto che rientrare in Italia e finire sicuramente in carcere.

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