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Rimini Yacht: sentito come teste l'uomo d'affari Flavio Carboni

1 ott 2015
Rimini Yacht: sentito come teste l'uomo d'affari Flavio Carboni
Rimini Yacht: sentito come teste l'uomo d'affari Flavio Carboni
Sarà chiamato a testimoniare anche il noto uomo d'affari Flavio Carboni nel processo che si è aperto questa mattina davanti al Tribunale collegiale di Rimini, a carico di Giulio Lolli, accusato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e estorsione. Carboni verrà chiamato come teste dal pubblico ministero Davide Ercolani perché figura tra le centinaia di truffati, vittime di Lolli, imprenditore nautico ancora latitante in Libia, difeso dall'avvocato Antonio Petroncini. Il 'pirata' è a processo con altre dieci persone coinvolte a vario titolo nella corposa indagine suddivisa in diversi fascicoli, dal pm Ercolani. Già fuori dal processo invece il sammarinese Stefano Fabbri, difeso dall'avvocato Maurizio Valloni, che ha patteggiato 2 anni e 8 mesi pena non sospesa e Karolina Katarzyna Musial, difesa dall'avvocato Aldo Pancini, 20 mesi pena sospesa. Il ruolo centrale però come ha puntualizzato sempre il pm Ercolani l'ha avuto Lolli che dopo aver "distrutto la Rimini Yacht è scappato, lasciando nei guai operai e famiglia". Lolli se dovesse rientrare in Italia rischierebbe l'arresto immediato. A Bologna, dove è in corso il processo per la bancarotta di Rimini Yacht, Lolli da latitante ha già patteggiato 4 anni e 4 mesi per l'accusa di corruzione dei finanzieri incaricati di verifiche sulla società.
Questa mattina soprattutto eccezioni preliminari, presentate dalle difese sulle quali il Collegio deciderà il 27 gennaio. Accolta l'eccezione di competenza territoriale presentate dal pm Ercolani per due imputati corresponsabili di truffa:i fascicoli verranno inviati a Bologna diversamente da quanto deciso in precedenza dal procuratore generale. Il 27 gennaio verrà anche stabilito il calendario per ascoltare i testi. Tra i più attesi Carboni, vittima per due volte di Lolli. Una per l'uso di una Aston Martin da 120 mila euro che Lolli aveva acquistato con leasing sammarinese e prestata a Carboni, utilizzatore in buona fede, per avere un'entratura al Monte dei Paschi di Siena e ottenere un finanziamento milionario. E una seconda volta per l'acquisto di uno yacht che Lolli non consegnò mai a Carboni e anzi usò per fuggire in Libia.

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