San Marino, sequestro di documenti nell'ambito dell'inchiesta "mascherine"

La Procura di Roma 'a caccia' dei soldi all'estero. Nell'inchiesta coinvolto Daniele Guidi

San Marino, sequestro di documenti nell'ambito dell'inchiesta "mascherine".

Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Roma ha sequestrato nuova documentazione a San Marino, sulla scia della inchiesta sulla maxifornitura di mascherine dalla Cina durante la prima emergenza Covid, all'interno della quale rischia il processo per abuso d'ufficio anche l'ex commissario all'emergenza Domenico Arcuri. Come è noto nell'inchiesta è coinvolto anche Daniele Guidi, ex amministratore delegato di banca Cis, indagato a Roma per traffico di influenze illecite, falso ideologico e frode nelle pubbliche forniture.

Il sammarinese, considerato tra i mediatori della fornitura di Dpi effettuata all'ex struttura commissariale per l'emergenza covid, è tra le 11 persone che a marzo ha ricevuto la notifica della conclusione delle indagini. Il sequestro di qualche giorno fa, nello studio Lazzari di San Marino, riconducibile alla moglie, è finalizzato a rintracciare i soldi relativi alle commissioni pagate da tre società fornitrici cinesi per la vendita all'Italia di circa 1,2 miliardi di mascherine al prezzo di oltre 801 milioni di euro e finiti all'estero.

Stando ai rilievi del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma Guidi si sarebbe visto accreditare 12,2 milioni di euro su un conto corrente aperto presso la Hang Seng Bank di Hong Kong. I documenti acquisiti a San Marino – scrive oggi Il Fatto Quotidiano- sono stati depositati il 9 agosto scorso agli atti dell'inchiesta.

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