Scoperto bunker sotterraneo riconducibile a una società della "galassia Bacciocchi"

Le società facenti capo a Fincapital e al suo “dominus” Livio Bacciocchi non limitavano il proprio raggio d'azione entro i confini della Repubblica. E' quanto stanno scoprendo i curatori fallimentari nominati dal tribunale di San Marino. La scorsa estate, su segnalazione di un residente confinante che si lamentava del pessimo stato di conservazione, è stato eseguito un sopralluogo su un terreno in zona Sant'Aquilina, non lontano dalla discoteca Velvet. Il terreno si presentava incolto, sterpaglie ovunque ed anche residui di eternit, dunque rifiuti speciali che preoccupavano il vicino ma, cosa ancor più incredibile, nella parte scoscesa è stato scoperto un vero e proprio bunker interrato. Le forze dell'ordine italiane che hanno effettuato il primo sopralluogo, lo scorso luglio, hanno riferito di aver trovato la porta forzata, e all'interno un locale abitabile, con tanto di bagno, una piccola cucina e un letto. Era stato un nascondiglio? E per chi? Successivi controlli hanno verificato intanto l'abuso edilizio, di vecchia data, e che il terreno era riconducibile ad una delle società della cosiddetta “galassia Bacciocchi”, ossia la Edilizia Re, che qualche anno fa si chiamava Impresit 2000, balzata agli onori delle cronache nel 2005 quando la porta fu trovata crivellata da 15 colpi d'arma da fuoco, con proiettili calibro 9. Dal 2001 al 2007 l'amministratore di Impresit era stato Roberto Zavoli, già coinvolto nelle operazioni Vulcano, Staffa e Titano, finché nel maggio 2007 non aveva lasciato il suo 50% di quote alla Fincapital. A breve è programmato un nuovo sopralluogo sul terreno in questione, da parte dell'autorità italiana che molto probabilmente sulla vicenda aprirà anche un fascicolo.

Francesca Biliotti