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Sfregiata con acido: il processo il 20 ottobre, accusa chiede 12 anni per Tavares

23 set 2017
Sfregiata con acido: il processo il 20 ottobre, accusa chiede 12 anni per Tavares
Riprenderà il 20 ottobre il processo a Eddy Tavares, il 29enne di Capo Verde, accusato di aver sfregiato con l'acido, lo scorso 10 gennaio, l'ex fidanzata, Gessica Notaro. L'udienza di ieri, in rito abbreviato davanti al gup del Tribunale di Rimini, Fiorella Casadei, si è conclusa con la richiesta da parte del pm Marino Cerioni ad una condanna a 12 anni di reclusione per il reato di lesioni gravi, senza attenuanti generiche e con le aggravanti della premeditazione e della crudeltà. Le parti civili hanno presentato le loro richieste che vanno dal milione di euro di risarcimento di Gessica, difesa dall'avvocato Fiorenzo Alessi, ai 100 mila euro di provvisionale del Comune di Rimini, rappresentato dall'avvocato Moreno Maresi, ai 50mila dalla Regione Emilia Romagna costituitasi parte civile con l'avvocato Paolo Righi. Parti civili ammesse anche di Ausl e associazione Butterfly. I legali di Tavares, gli avvocati Andrea Tura e Riccardo Luzi, discuteranno nell'udienza del 20 ottobre. Tutte respinte però le eccezioni in difesa di Tavares compresa quella sul "ne bis in idem" (doppio processo per stesso reato), sostenuta da Luzi e Tura in quanto Tavares è già imputato davanti al tribunale monocratico di Rimini per stalking nei confronti della stessa Notaro. Stalking che per la difesa ricomprende anche l'aggressione con l'acido. Intanto in apertura di udienza, la riminese uscendo dall'aula ha detto ai cronisti di sentirsi ancora minacciata da Eddy. "Ho avuto la conferma che lui non è assolutamente pentito. Lo conosco bene e so quando è pronto a scattare". La difesa della ragazza ha quindi chiesto che il capoverdiano venisse ristretto in cella di sicurezza per la durata del processo. Richiesta accolta dal giudice e mal digerita da Tavares che ha protestato dicendo di non voler essere trattato "come un animale" e quindi ha assistito a parte dell'udienza dalla stanza adiacente alla cella di sicurezza.

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