Si barricano in chiesa e sgozzano il prete, continua il terrore in Francia

Squilibrati”. In questo modo, inizialmente, fonti di stampa avevano definito gli autori dell'assalto alla chiesa di Saint-Etienne-du Rouvray. Solo in seguito – di fronte a fatti inoppugnabili – si è iniziato a parlare di terrorismo di matrice islamista. Un copione che si ripete dopo Nizza, dopo la sfiorata strage di Ansbach. Anche in questo caso chi è entrato in azione ha raccolto l'invito del Califfato ad uccidere con qualsiasi mezzo a disposizione. Hanno fatto irruzione nella chiesa nei pressi di Rouen, allora, i 2 assassini, mentre si stava celebrando la Messa mattutina. Armati di coltelli – e al grido di Allah è grande - hanno preso in ostaggio il parroco, l'84enne Jacques Hamel, 2 suore ed alcuni fedeli. Inneggiavano al DAESH quando hanno barbaramente ucciso, sgozzandolo, il prete; prima lo avevano fatto inginocchiare. Feriti anche 3 ostaggi; uno dei quali gravemente. Poi il blitz delle teste di cuoio, che hanno eliminato i terroristi; entrambi abitavano a Rouen. Uno di loro era stato condannato nel 2015 per aver tentato di arruolarsi tra le fila degli jihadisti in Siria; ma sarebbe stato liberato a marzo e posto sotto sorveglianza con il braccialetto elettronico. Dopo la strage l'immancabile rivendicazione dell'ISIS. Nel luogo del massacro sono stati ritrovati anche un dispositivo esplosivo ed un'arma finta. E pensare che quella stessa chiesa era stata inserita – da uno studente algerino - nella lista di luoghi di culto cattolici da colpire. Il ragazzo era poi stato arrestato dopo aver ucciso una maestra di fitness. Inevitabili le critiche, a questo punto, per la gestione della sicurezza. “Daesh ci ha dichiarato guerra – ha dichiarato il Presidente Hollande -; siamo ancora una volta di fronte a una prova gravissima”. Dal Papa una condanna ad “ogni forma di odio”; Francesco si è detto turbato dal fatto che l'attacco sia avvenuto durante la messa.

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