Siria: Esercito continua l'avanzata nella sacca di Idlib, jihadisti alle corde

"E' importante che possano proseguire, in un clima propositivo di accresciuta fiducia tra le parti, le varie iniziative di pace in corso in favore della Siria". Così il Papa, nel suo discorso al Corpo diplomatico. Francesco ha anche fatto un appello affinché vengano tutelate le minoranze religiose. Poche ore dopo gli rispondeva, indirettamente, il primate della Chiesa Ortodossa russa Kirill, per dire che fu l'intervento del Cremlino, nel conflitto siriano, ad impedire il “genocidio” dei cristiani. Dall'ottobre 2015, effettivamente, la situazione è cambiata radicalmente; l'ISIS è pressoché scomparso dai campi di battaglia, e in questi giorni l'Esercito siriano sta avanzando nella grande sacca di Idlib: dove a far la parte del leone sono i terroristi dell'ala siriana di al Qaeda; ma non mancano violente lotte intestine tra gli stessi gruppi anti-governativi. Ieri, nel capoluogo della provincia, un'esplosione ha devastato la sede di una formazione fondamentalista composta da combattenti caucasici. Almeno 25 i morti. Situazione di caos che – come prevedibile – sta favorendo le forze di Assad, che oggi hanno liberato altri 14 villaggi, arrivando ad un passo dal centro strategico di Abu Duhur. Un'offensiva impetuosa che – stando ad alcuni report – godrebbe anche del supporto delle comunità locali. Saranno necessari mesi, forse, per un collasso definitivo della sacca, ma il destino degli jihadisti appare segnato. Vittoria importante anche per Teheran, che da subito aveva sostenuto il Governo di Damasco. Proprio in Iran, intanto, è giallo sulla sorte dell'ex presidente Ahmadinejad che, secondo fonti di stampa, sarebbe agli arresti, per aver fomentato le proteste di piazza che, nei giorni scorsi, avevano interessato il Paese.

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