Sparatoria a Riccione, è caccia al movente

La dinamica è ormai ricostruita, manca un movente. Potrebbe essere tutto maturato nell'ambito dello spaccio di droga. L'esecutore materiale del tentato omicidio, Michele Conticchio, 20 anni, ha confessato tutto. Lo ha ammesso tra le lacrime, davanti ai carabinieri del comando di Barletta che lo avevano intercettato al suo arrivo in Puglia: è stato lui a sparare due colpi di pistola lunedì pomeriggio in piazzale Azzarita sul lungomare di Riccione. Uno dei proiettili ha colpito alla spalla un 24enne
calabrese, ora ricoverato all'ospedale di Riccione e un suo amico, napoletano
22enne, colpito alla testa con il calcio della pistola.
In poco più di 24 ore i carabinieri hanno chiuso il cerchio attorno ai responsabili e
sottoposto a fermo con l'accusa di tentato omicidio in concorso
quattro giovani pugliesi. Oltre a Michele sono stati fermati il fratello, Fabio Conticchio, 23enne di Altamura domiciliato a Rimini dove lavora come pizzaiolo; Angelo Cornacchia, 27enne di
Gravina di Puglia e Filippo Linzotti, 20 anni, anche lui di
Gravina di Puglia. Ora si lavora sul movente: sarebbe nato tutto da uno 'sgarbo' hanno raccontato giovani. I napoletani rimasti con l'auto in panne sulla strada, i pugliesi che non hanno prestato soccorso. La discussione sfociata nell'appuntamento resa dei conti, davanti agli stabilimenti balneari 110-111. A due passi dalla spiaggia, è saltata fuori la pistola. Che a un certo punto si è inceppata. Se così non fosse stato, poteva andare molto peggio.

Sara Bucci

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