Speleologo trovato morto a Perticara, si rafforza ipotesi suicidio

Era convinto di avere una malattia molto grave, e da alcune lettere indirizzate ai famigliari e conservate in un cassetto della scrivania lasciava trapelare intenzioni suicide. Nella tarda serata di ieri i carabinieri di Rimini, insieme al nucleo Operativo della Compagnia di Novafeltria, hanno fatto un sopralluogo nell'abitazione di Oscar Leandri, lo speleologo 54enne originario di Bertinoro trovato morto nella frazione di Perticara di Novafeltria all'alba di ieri, con le mani legate dietro la schiena con una fascetta da elettricista ed un sacchetto in testa. Il suo corpo era in un dirupo, in un'area detta Fosso del Fanante. Domani l'autopsia fornirà maggiori dettagli; dalla prima ispezione cadaverica tuttavia non sono stati trovati segni evidenti di violenza né di una eventuale colluttazione. Tutte le piste rimangono aperte, non si esclude nessuna ipotesi anche se, dopo il sopralluogo ed il ritrovamento delle lettere, quella del suicidio sembra diventare la più probabile. Leandri, partito giovedì mattina, a casa aveva lasciato un biglietto per avvisare la compagna e la figlia adolescente che sarebbe andato a fare un'escursione in Alta Valmarecchia, nella zona di Perticara, dove era stato molte altre volte insieme ad altri speleologi. Abitualmente facevano base al museo minerario per indossare l'attrezzatura e da qui si spostavano nei boschi e negli anfratti della zona. È stata la compagna 46enne, non vedendolo rientrare ieri pomeriggio né avendo ricevuto sue notizie, a sospettare che potesse essere accaduto qualcosa di spiacevole. Nel tardo pomeriggio è scattato l'allarme e sono partite le ricerche, alle quali hanno preso parte le forze dell'ordine con le unità cinofile, i vigili del fuoco e il soccorso alpino. Il corpo è stato trovato intorno alle 4.30, con l'ausilio del localizzatore del cellulare ancora acceso. Leandri era adagiato su un fianco, legato e incappucciato, vicino all'ingresso delle vecchie miniere e a circa un chilometro da dove aveva parcheggiato la macchina, un pick-up regolarmente chiusa. Addosso non aveva abiti da escursione, trovati però in auto all'interno di una borsa. Lavorava come cantoniere per il Comune di Cesena e coltivava la passione per le escursioni e le esplorazioni in grotta. Per questo amava e conosceva perfettamente la zona in cui è stato trovato morto

s.b