Strage Francia: 7 attacchi contro Parigi, l'Europa, la libertà dell'uomo

Kalashnikov al bar e al ristorante, dove di venerdì sera la gente mangia in compagnia; granate allo Stade de France mentre in campo si gioca l'amichevole Francia-Germania. Sparatorie in strada, in pieno centro. E l'attacco più spietato nella sala concerti Bataclan, dove le vittime vengono freddate una ad una. Neppure 30 minuti, per un bilancio di morte che si aggrava di ora in ora.
L'orrore invade la capitale francese al grido di “Allah Uqbar” “Allah è grande”. Almeno 6 degli 8 attentatori rimasti uccisi sono kamikaze, uno di loro ha appena 20 anni. Lo stato islamico dal web rivendica a più riprese la mano omicida: “l'11 settembre francese” la chiamano, per una carneficina compiuta “contro le masse di apostati”. E la minaccia è per tutto l'occidente: “La Francia e chi la segue – prosegue il messaggio - sarà in testa alla lista degli obiettivi. E' solo l'inizio della tempesta, non avrete pace”.
L'attacco più violento di sempre in Europa, nei numeri, come nella freddezza con cui la vita viene calpestata e, mentre si spengono le luci della Tour Eiffel, scattano ferree le misure di sicurezza. E' stato d'emergenza. Da subito, il presidente Hollande, davanti al suo popolo, giura guerra al terrore, sospende il trattato di Schengen, chiude le frontiere. La capitale è blindata, alta la tensione, deserte le strade. E' l'attacco al cuore dell'Europa e tutto il mondo è in allarme. Arriva il cordoglio delle nazioni, da Obama che promette lotta comune al terrorismo, alla Merkel che dice “Piangiamo con voi, combatteremo con voi”. Colpita Parigi – decisi tre giorni di lutto nazionale -, colpita la libertà dell'uomo nel dolore del Papa che dice “questo non è umano”, ma “non bisogna avere paura”.