Strage New York: killer uzbeco ha colpito in nome dell'ISIS

Era arrivato negli Stati Uniti nel 2010, ottenendo la green card grazie alla cosiddetta “lotteria per la diversità dei visti”. 29 anni, uzbeco; Sayfullo Saipov – di professione autista Uber – ha sulla coscienza 8 vite, ma decisamente sembra non curarsene. Si è anzi detto “orgoglioso” della strage. A bordo di un furgoncino preso a noleggio, è piombato, in pieno pomeriggio, su una delle più affollate piste ciclabili di Manhattan, investendo chiunque gli capitasse a tiro. Tra le vittime, una giovane donna belga e 5 argentini. 15 i feriti. Ma il killer di Halloween avrebbe continuato ad uccidere, se il furgoncino non si fosse scontrato con il pulman di una scuola. Con se aveva anche una pistola sparachiodi, ed inneggiava ad Allah. La polizia lo ha neutralizzato, con un colpo allo stomaco, ad un chilometro dalla ciclabile. Gli agenti hanno poi rivenuto un bigliettino nel quale il terrorista aveva scritto che agiva per l'Isis. Nel corso dell'interrogatorio è poi emerso che Saipov avrebbe pianificato l'attentato per settimane. Non è la prima volta che un uzbeco compie stragi in nome del sedicente Stato Islamico. Estremisti, provenienti da questo Paese asiatico, avevano già colpito ad Istanbul e Stoccolma. Trump ha allora annunciato una nuova stretta sugli immigrati; ma il Governatore di New York – Andrew Cuomo – frena, parlando di un “lupo solitario, radicalizzato negli Stati Uniti”. Mentre il sindaco Bill de Blasio ha invitato a non politicizzare la tragedia. Annunciate misure di sicurezza straordinarie per la maratona, che si terrà domenica nella “Grande Mela”.

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