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Stupri Rimini, Butungu nega tutto. La Polonia chiederà estradizione, ma sarà difficile ottenerla

4 set 2017
Stupri Rimini, Butungu nega tuttoStupri Rimini, Butungu nega tutto. La Polonia chiederà estradizione, ma sarà difficile ottenerla
Stupri Rimini, Butungu nega tutto. La Polonia chiederà estradizione, ma sarà difficile ottenerla - domani udienza di convalida del fermo
Domani le udienze di convalida dei fermi dei presunti responsabili del doppio stupro di Miramare. Ma il capo branco si è detto innocente. Intanto la Polonia annuncia che chiederà l'estradizione

Accompagnato fuori dalla questura da donne poliziotto. E' una immagine simbolo quella che ci rimarrà del capo branco, Guerlin Butungu. Ma il presunto colpevole del doppio stupro di Miramare davanti al pm che lo ha interrogato ieri ha negato tutto. Il 20enne congolese si è detto estraneo alle violenze. "Dopo essere stato ad una festa in spiaggia, bevuto un drink e mezzo, mi sono
addormentato", avrebbe riferito agli inquirenti. "Quando mi sono svegliato ho incontrato dei ragazzi che mi hanno offerto di acquistare un orologio e un telefonino probabilmente rubati, e così ho fatto". Oggetti questi ultimi rapinati a due ragazzi italiani sulla spiaggia, qualche ora prima dello stupro della polacca. Dalle indagini della squadra mobile di Rimini emergerebbero poi nella stessa serata almeno altre tre rapine, oltre a quelle finite con la violenza sessuale, tanto che la Procura ha chiesto di riunire tutti i fascicoli contro ignoti con rapine commesse con le stesse modalità da un gruppo di ragazzi. Domani mattina ci sarà l'udienza di convalida di Butungu, arrivato in Italia nel 2015 come richiedente asilo e in possesso di un permesso di soggiorno valido fino al 2018. Pur negando i fatti il giovane, che sarà difeso dall'avvocato Ilaria Perruzza, si sarebbe riconosciuto nei fotogrammi estrapolati dalle telecamere di sicurezza che lo hanno ripreso con i tre minorenni, indagati in concorso con lui e come lui in stato di fermo: anche le udienze di convalida dei due fratelli marocchini di 15 e 17 anni ed il nigeriano di 16, sono fissate per domani davanti al Gip del tribunale dei minori di Bologna.
Secondo gli inquirenti ad incastrarlo sono proprio le immagini che lo riprendono tra un episodio e l'altro. Anche i tre minori hanno ammesso di riconoscersi nei fotogrammi, hanno negato di aver stuprato, dicendo di aver partecipato perché costretti dal congolese, ma di non aver commesso il reato a loro avviso più grave. Sui fatti di Rimini le autorità polacche hanno aperto una loro inchiesta ed il vice ministro della giustizia ha annunciato che la Polonia chiederà l'estradizione “ i quattro dovrebbero affrontare una punizione molto severa per avere commesso questi crimini” ha dichiarato. Non sarà facile per la Polonia ottenere di avere nel proprio territorio i quattro arrestati per gli stupri di Rimini. L'articolo 18 elenca i casi in cui viene rifiutata la consegna del soggetto per cui è stata inoltrata la richiesta. E una di queste è "se per lo stesso fatto che è alla base del mandato d'arresto europeo, nei confronti della persona ricercata, è in corso un procedimento penale in Italia, esclusa l'ipotesi in cui il mandato d'arresto europeo concerne l'esecuzione di una sentenza definitiva di condanna emessa in uno Stato membro dell'Unione europea". E' la situazione che si prospetta in questo caso specifico e proprio a questo articolo potrebbe richiamarsi l'Italia nel valutare l'istanza giunta dalla Polonia

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