Stupri Rimini: madre dei fratelli marocchini ammonita dal Questore di Pesaro nel 2015

"È una fase di approfondimento istruttorio delicato, di riscontri e accertamenti disposti dall'autorità giudiziaria" il questore di Rimini Maurizio Improta lascia che le indagini fluiscano in quella che è una storia di orrore senza fine. Ogni giorno arrivano elementi che aggravano il quadro accusatorio dei quattro indagati per gli stupri di Rimini e dimostrerebbero,  che il branco aveva ormai un modo di agire consolidati fatto di rapine e violenza. Mentre gli inquirenti continuano a indagare sembrano delinearsi nuove accuse per Guerlin Butungu, il congolese 20enne accusato di essere il capo del branco che ha perpetrato le violenze sessuali ai danni della turista polacca 26enne e della trans peruviana. 

A chiamare in causa il congolese sarebbe stato uno dei due marocchini, per un tentativo di violenza nei confronti di una ragazza avvenuto fuori da un locale a Pesaro, dove i fermati risiedono. Un altro episodio che potrebbe essergli contestato è quello ai danni di una coppia Legnano: il 12 agosto la ragazza era stata palpeggiata, ma urlando aveva messo in fuga il gruppo.

Si disegna anche il contesto nel quale sono cresciuti i fratelli marocchini. Figura controversa anche quella della madre dei ragazzi che sembra incitasse i figli a commettere dei soprusi nei confronti di una vicina di casa, connazionale. La signora avrebbe querelato la donna che ha ricevuto un primo ammonimento nel 2015 dal questore di Pesaro Lauriola.
Intanto il giudice ha deciso di separare i due fratelli marocchini, e di trasferire il 17enne nel carcere di Torino. Il 15enne invece per ora resta a Bologna, e per lui domani è previsto un nuovo interrogatorio da parte del giudice per le indagini preliminari.

Valentina Antonioli

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