Stupro alla stazione di Cattolica: arrestato 30enne nigeriano

Ad incastrarlo la presenza di spirito della giovane vittima, una ragazza di 18 anni, che dopo la violenza approfittando di un momento di distrazione del suo aguzzino, ha preso il suo cellulare ed ha chiamato il fidanzato, intimandogli di memorizzare quel numero. E così gli uomini della squadra mobile sono arrivati a Jeffrey Oni Oboh, 30 enne nigeriano, in Italia con un regolare permesso di soggiorno. L'episodio è avvenuto la scorsa settimana: la vittima, ospite di una comunità per emigranti rifugiati, ha trovato il coraggio di raccontare ai responsabili della casa protetta solo dopo 2 giorni di angoscia e di perdite di sangue dalle parti intime. Il 7 agosto è stata portata in ospedale e sono partite le indagini. Agli investigatori della Mobile la giovane avrebbe raccontato di essere stata avvicinata dall'uomo che aveva conosciuto un paio di giorni prima, attirata con una scusa in stazione e violentata nel bagno. L'utenza telefonica è servita agli investigatori per risalire all’identità dell’intestatario della scheda telefonica, un conoscente del nigeriano e poi al presunto stupratore, convocato con una scusa in questura, dove è stato riconosciuto dalla vittima. È stato arrestato per violenza sessuale e lesioni. Una indagine lampo che ha avuto esito positivo, ma il Sindacato Autonomo di Polizia punta il dito contro la politica del ministero, che si traduce in una mancanza numerica di operatori per controllare gli scali ferroviari da Cesenatico a Cattolica. “Rimini necessita ora di attenzione” scrive in una nota la segreteria provinciale del SAP.

Sara Bucci
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