In tribunale l'eterna lite tra vicini di casa

L'eterna lite dei vicini di casa, sfociata in anni di denunce e condanne reciproche. Tutto per il portone di ingresso ed il vano scala di una palazzina di Serravalle, di cui uno delle due parti in causa rivendicava il diritto di proprietà. Invece di dimostrarlo con vie legali ha preferito farsi giustizia da solo, impedendone l'utilizzo agli altri con atteggiamenti e frasi minacciose che avevano creato un clima di tensione tale in cui anche la dicitura P.D.C.- ovvero porta da chiudere- scritta alla porta d'ingresso per impedire l'accesso al vano scala,  finiva per acquistare un suono sinistro per la famiglia dei vicini.

L'ultimo atto si è chiuso oggi: l'imputato doveva rispondere di due episodi in cui minacciava in modo colorito le figlie del vicino appena passate dal portone della discordia e di avere riversato nel vano scala una sostanza acida le cui esalazioni avevano reso difficile la respirazione. Gli episodi risalgono al 2014, quindi è tutto prescritto. Il commissario della Legge lo ha condannato a sanzione pecuniarie: 50 euro per i due episodi di minacce ed altrettanto per il disturbo alla quiete pubblica, più il pagamento delle spese processuali e gli eventuali danni morali alla famiglia querelante, da liquidare in sede civile.

Un episodio che  fa riflettere se messo in fila a quelli che negli ultimi anni -tra condanne e assoluzioni reciproche- hanno sfilacciato le rispettive quotidianità familiari. Dando sostanza al detto: vicino di casa, nemico alla porta.

s.b
    

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