Truffa da 11 mln, altri guai per ex patron Rimini Yacht

Truffa da 11 mln, altri guai per ex patron Rimini Yacht.
Altri guai per Giulio Lolli, l'ex patron di Rimini Yacht attualmente latitante in Libia. È stato rinviato a giudizio con le accuse di truffa aggravata, appropriazione indebita e falso per un giro di 11 milioni di euro transitati anche per San Marino. I reati contestati riguardano il periodo 2008-2010. La tecnica, secondo l'accusa, era sempre la stessa: Lolli riusciva a vendere lo stesso yacht a più acquirenti. Tutto ciò sfruttando il fatto che l'Italia e San Marino hanno due registri nautici diversi e proprio per questo, visto che non è prassi fare controlli incrociati, la stessa barca poteva essere venduta più volte a diversi acquirenti. La truffa, secondo le indagini, era stata organizzata in modo da far registrare le lussuose imbarcazioni anche sul Titano. Gli acquirenti, privati o società, venivano indirizzati a una società fiduciaria di San Marino (parte lesa) per chiedere finanziamenti per l'acquisto degli yacht. La barca veniva poi venduta a un'altra finanziaria. In ballo c'erano sette imbarcazioni lussuosissime. La più cara era un Azimut del costo di 3.220.000 euro.

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