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Truffe telefoniche a San Marino: ancora telefonate, ora gli autori si spacciano anche per autorità sammarinesi

4 feb 2020
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Non demordono gli autori della tentata truffa telefonica che, spacciandosi per esponenti di forze di polizia, chiedono soldi per liberare un parente perché in stato di fermo o arresto. Dopo una pausa nel weekend, le telefonate ai cittadini sammarinesi sono ripartite. Ne dà notizia la Gendarmeria che ha registrato un'aumento delle segnalazioni soprattutto oggi. 

La novità è che, adesso, gli autori si fingono anche autorità di polizia sammarinesi, oltre che italiane. Capita poi che, nella telefonata, si parli di un parente coinvolto in un incidente stradale. In un caso, la vittima, una signora, ha poi chiamato le reali autorità in lacrime, perché credeva che fosse veramente successo qualcosa a un suo familiare. In determinate situazioni, alle potenziali vittime viene chiesto se in casa si hanno dei gioielli, così da venire a sapere se il soggetto è in possesso di oggetti preziosi.

La Gendarmeria torna a ricordare ai cittadini che le autorità non fanno comunicazioni del genere per telefono e di segnalare tutto chiamando il 112, il 113 o lo 0549 888888. Nessuno ha ancora pagato. Le testimonianze parlano di una voce prevalentemente maschile, in alcuni casi anche con accento non italiano. 


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