Sarebbe morto per annegamento Vadim Piccione, il 22enne ravennate trovato senza vita domenica 8 luglio nel canale del Marano, a Riccione, nel weekend della 'Notte Rosa', senza segni di violenza sul corpo. I primi accertamenti medico-legali avevano escluso quella causa, ora riproposta dall'esito degli esami tossicologici. Confermato che il ragazzo nelle ultime ore di vita aveva bevuto parecchio. Durante le indagini era trapelato che il giovane prendeva medicine per l'epilessia, ma i familiari lo avevano negato (il ragazzo, originario della Bielorussia, era stato adottato da una famiglia ravennate) e la Lega italiana contro l'epilessia era intervenuta per sottolineare che comunque un'assunzione di alcol unitamente ai comuni farmaci antiepilettici in dosi terapeutiche non può determinare la morte di una persona. Vadim all'una del venerdì notte era arrivato al Marano con sei amici e le sue tracce si erano perse fra le 2.15 e le 2.20, quando un suo amico lo aveva chiamato sul cellulare, risultato spento. Il corpo era stato ripescato all'alba di domenica. "Perché gli amici che l'hanno visto barcollare, perché aveva bevuto un po', non mi hanno chiamato, quando l'hanno perso tra la folla?", si era chiesto subito il padre Giuseppe, che al Resto del Carlino - che riporta gli sviluppi sull'autopsia - oggi aggiunge: "Tanti amici di Vadim sono venuti a trovarmi, a parlare di lui e a ricordarlo, ma non quelli che quella notte erano con lui e senza di lui tornarono a casa, e che il mattino dopo io dovetti chiamare per sapere dov'era mio figlio, quando a tutti loro avevo dato il mio numero. Imbarazzo, rimorso? So solo che dal giorno del funerale non li ho più rivisti". In ricordo di Vadim Piccione il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, ha promosso per il 7 settembre - a due mesi dalla morte - una 'giornata contro lo sballo', che riprende la campagna promossa su questo tema tre anni fa nella città romagnola.
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