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Vicenda "processo Chironi", la replica dell'Ordine degli Avvocati al Dirigente del Tribunale

"Su questa vicenda cali un doveroso silenzio, perché fra tutte le ragioni che giustificano tale decisione non ve ne è una per la quale vantarsi in pubblico”

16 set 2019
Vicenda "processo Chironi", la replica dell'Ordine degli Avvocati al Dirigente del Tribunale

Il recente intervento, attraverso una nota stampa, del Dirigente del Tribunale Giovanni Guzzetta e, in generale, la eco mediatica che si è generata a proposito della vicenda legata alla confisca conseguente alla condanna Chironi, hanno suscitato la replica dell'Ordine degli Avvocati e Notai di San Marino. “Nessuno – precisa l'Ordine - contesta l’istituto della confisca, né il fatto che questo rivesta un ruolo fondamentale all’interno dei presidi posti a difesa della collettività”.

Quindi una seconda e più importante precisazione – tengono a sottolineare – ovvero che “il problema non è riaffermare l’importanza del ruolo della confisca me decidere la sorte dei danari confiscati, fermo restando che questi danari provengono da misfatti spesso odiosi. In altri termini – spiegano gli avvocati - si tratta, come cittadini ancor prima che come giuristi, di decidere se i denari confiscati non vadano restituiti a coloro i quali, in questo caso ultimi fra gli ultimi, risultano essere le vere vittime del reato che ha originato il danaro.

L'Ordine invita inoltre ad interrogarsi “se, come acutamente avanzato da taluni, il danaro effettivamente non abbia “odore” e se avendo in questo specifico caso l’odore del dolore di chi ha subito il misfatto, debba essere agli stessi restituito. E se, per qualsiasi ragione, la necessità ci spingesse a far nostri tali denari, - continuano - anche quando evidente è l’identità delle vittime, che almeno su questa vicenda cali un doveroso silenzio, perché fra tutte le ragioni che giustificano tale decisione – concludono - non ve ne è una per la quale vantarsi in pubblico”.


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