"Una vicenda sporca e vigliacca" l'episodio di Pennabilli fa inorridire l'Italia

Una vicenda sporca e vigliacca, perché a subire era una persona che non poteva difendersi. L'unica cosa positiva che emerge nella storiaccia di abusi su un sessantottenne affetto da deficit mentale da parte di un parente, un 70enne originario dell'Alta Valmarecchia ma residente a Milano, è la stretta collaborazione tra operatori e forze dell'ordine.



Il 70enne è stato condannato a sei anni di carcere con le accuse di violenza sessuale continuata e sequestro di persona. La vittima, una persona docile e facilmente condizionabile, ha subito violenze dal 2004 al 2008 ma non era mai riuscita a ribellarsi. Non aveva mai confidato a nessuno gli abusi che sono emersi solo grazie all'interessamento di uno degli operatori della casa protetta, dove l'anziano si era trasferito, che aveva denunciato tutto ai carabinieri di Pennabilli. Ieri mattina per il 70enne è arrivata la condanna e si sono aperte le porte del carcere di Rimini.


A nutrire i primi sospetti sulle violenze subite dall'anziano, all'epoca dei fatti 68enne, un operatore della struttura protetta che ne aveva notato alcuni atteggiamenti insoliti. La vicenda si era poi conclusa, il 7 aprile del 2008, quando il comando stazione carabinieri di Pennabilli, al termine di un'indagine delicata, aveva denunciato a piede libero il milanese, all'epoca 60enne, portando alla luce una serie di soprusi e violenze iniziate quando l'anziano viveva da solo. Tra questi episodi di violenza, il più grave, quello riconducibile al sequestro di persona, risale al giorno in cui il milanese aveva prelevato lo zio dalla struttura protetta dove si trovava da qualche tempo e l'aveva segregato per ore nella sua casa delle vacanze in Alta Valmarecchia, costringendolo a subire ripetute violenze sessuali. Una volta tornato in struttura, l'anziano era stato visto da un operatore, che aveva fatto poi scattare la denuncia, in atteggiamenti strani, agitato e intento a lavarsi la biancheria intima in maniera compulsiva. Alla luce di quanto era emerso durante le indagini, i carabinieri avevano richiesto all'autorità giudiziaria l'emissione di un'ordinanza cautelare nei confronti del 70enne che il 9 maggio del 2008, era stato quindi sottoposto al divieto di dimora nel Comune di Pennabilli. Ieri l'epilogo.


Nel video l'intervista a Silvia Guerrini Comandante della Compagnia di Novafeltria.

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