200 anni fa nasceva Giuseppe Verdi

Duro e coraggioso, grande comunicatore eppure schivo e spigoloso, forte come i suoi personaggi, tutti potenti. Vero figlio della sua terra, le campagne di Busseto, l'Emilia che oggi lo ricorda aprendo le celebrazioni del bicentenario con una vera e propria maratona verdiana per diffonderne l'opera valorizzando insieme tutto il territorio. Emiliano, italiano, incarnò ideali di un popolo verso l'unità; nella musica, nei suoi personaggi, eroici e corali, tradusse istanze di riscatto, infiammando platee con Nabucco, Ernani.
Ma anche il Verdi intimista, verso la maturità, che scava nella drammaticità della lotta con il destino di Rigoletto e Trovatore, Traviata e Otello. “Pianse e parlò per tutti”, come allora D'Annunzio oggi tutto il mondo ne celebra l'universalità, il genio operistico: 200 città nei 5 continenti, 300 concerti e opere, mostre, conferenze. Ieri il Regio, la sua Parma ad aprire le celebrazioni con Simon Boccanegra, una storia d'oggi per il direttore Noseda, “che narra la macchina del fango della politica”.
E dalla regione Emilia-Romagna anche un video, “Buon compleanno maestro”, le voci degli artisti, a ricordarne, oggi il talento.

Annamaria Sirotti

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