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4 luglio 1865: viene pubblicato “Alice's Adventures in Wonderland”

3 lug 2017
Alice's Adventures in Wonderland
Alice's Adventures in Wonderland
Il 4 luglio 1865, il reverendo Charles Lutwidge, alias Lewis Carroll, pubblica Alice nel Paese delle Meraviglie. Da allora la storia della ragazzina che cade nella tana di un coniglio e finisce in un mondo popolato da strani animali antropomorfi è diventata una delle più lette e amate in tutto il mondo da bambini e adulti. Il racconto è pieno di allusioni a eventi, personaggi, proverbi e poemi dell'epoca vittoriana. La sua traduzione ha posto sempre enormi problemi interpretativi proprio a causa di tali riferimenti. Pare che Carroll ebbe l'idea del racconto durante una gita in barca sul Tamigi in compagnia di un amico e tre bambine, le sorelle Liddell, che gli chiesero di narrare loro una storia

Ecco alcune curiosità:

- La prima edizione, uscita con una tiratura di 2.000 copie, ha 10 mila parole in più rispetto al manoscritto. Carroll, non contento della qualità di stampa, ne ordinò il ritiro. La seconda edizione è del dicembre 1865.

- Nel libro ci sono 25 riferimenti al tè, di cui molti in uno dei capitoli più memorabili, A Mad Tea-Party. In tutto Alice consuma due bottiglie di pozioni, due torte, pezzi di un fungo gigante, qualche fetta di pane e burro, e molte tazze di tè.

- Sono state pubblicate oltre 7.600 diverse edizioni del libro in almeno 174 lingue. La prima traduzione è stata fatta in Germania nel 1869. Secondo l'agenzia di traduzione 7Brands, 'Alice in the Wonderland' è al quarto posto della classifica dei libri più tradotti al mondo.

- Lewis Carroll soffriva di una rara malattia neurologica che provoca allucinazioni e altera le dimensioni reali degli oggetti, come accade a Alice. La patologia, scoperta dallo psichiatra inglese Todd nel 1955, è stata chiamata Sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie o di Todd.

- Il libro è stato censurato in Cina nel 1931. Secondo la Commissione Censura, attribuire intelligenza umana agli animali equivaleva a denigrare l’uomo.

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