
“Le storie preservano la speranza per un domani migliore. Ci ricordano la nostra umanità condivisa e che il cambiamento è possibile”. È una famosa citazione di Pramoedya Ananta Toer, uno dei più importanti scrittori e intellettuali indonesiani del Novecento, di cui ricorre il 100esimo anniversario dalla nascita. Candidato al Nobel per la Letteratura e prigioniero politico per oltre 14 anni, le sue opere sono foriere di valori universali – come identità, cultura e libertà - che le avvicinano anche a San Marino. Non è un caso che l'unica traduzione di una sua opera di Guido Corradi e Giulio Soravia, “Il Fuggitivo”, da indonesiano a italiano, sia edita da Aiep, casa editrice del Titano nel 2007. Prende le mosse proprio da questo testo il progetto “Translating Pram”, presentato a a Palazzo Begni, che culminerà il 3 ottobre con l'apertura di una mostra a Palazzo Graziani.
"Una mostra che ha l'idea di riflettere sulla traduzione - spiega Nicola Morganti di AIEP editore -, in particolar modo, del Fuggitivo, che è il nostro testo, perché la traduzione è proprio un processo di conoscenza, un processo che ci permette veramente di entrare in contatto con un'altra cultura e quindi di riuscire a capire meglio gli altri e noi stessi, attraverso una fusione dei nostri orizzonti".
A collaborare al progetto il corso di Design di Unirsm, la Cooperativa 3 Arrows, la Fondazione dedicata all'autore, AIEP, l'ambasciata d'Indonesia a Roma e l'Università di Napoli L'Orientale. A fare da ponte tra le realtà Chiara Giardi, sammarinese che vive a Giacarta e ha partecipato a un programma culturale di approfondimento di lingua, arte e cultura indonesiana. Suo il merito di aver rafforzato il legame tra Indonesia e Titano. “Il Fuggitivo” è stato scritto in carcere e tratta temi come la resistenza e la lotta contro varie forme di oppressione. Nel quadro geopolitico odierno, si nota quanto la letteratura sia universale e costantemente attuale.
Nel video l'intervista a Nicola Morganti di AIEP editore