Bambini-soldato: nasce a San Marino la Fondazione Silvana Arbia

Silvana Arbia, in qualità di procurator della corte dell'Aja, ha rappresentato l'accusa contro i responsabili del genocidio di un milione di persone, massacrate nel giro di tre mesi, dall'aprile al luglio 1994 in Ruanda. Ha scelto San Marino per dare vita a una fondazione che investe sul futuro dei bambini nella regione dei grandi laghi africani. La guerra non è finita. Si continua a combattere, anche con i più piccoli. 6.000 bambini e bambine sfruttati in Congo. Soldati a 8 anni in Afghanistan. In Sud Sudan il maggior numero di minori di 14 anni reclutati. Il problema è più grave in Africa dove i bambini-soldato sono oltre 120mila.

La storia del genocidio ruandese è anche la storia dell'indifferenza dell'Occidente di fronte ad eventi percepiti come distanti dai propri interessi. Emblematico fu l'atteggiamento dell'Onu che si disinteressò del tutto delle tempestive richieste di intervento inviategli dal comandante delle forze armate sul posto. I 2.500 uomini iniziali vennero ridotti a 500 un mese dopo l'inizio del genocidio. Il Dipartimento per le Missioni di Pace non inviò la richiesta di'intervento né alla Segreteria generale dell'Onu né al Consiglio di Sicurezza.

Nel video le interviste a Silvana Arbia (magistrato) e a Paolo Pobbiati (vice presidente di Amnesty International)

Sonia Tura

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