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Belfast come Kiev: ricordi di un conflitto

Un'opera personalissima candidata a 7 premi Oscar “BELFAST” di Kenneth Branagh è una biografia romanzata sull'infanzia del famoso attore-regista originario dell'Irlanda del Nord

di Francesco Zingrillo
1 mar 2022

“È un posto della gente che amo” - scrive Branagh di Belfast, la sua città natale - raccoglie in un flusso di coscienza ricordi, personaggi veri, la famiglia, l'amore e l'infanzia di Buddy (alter ego del regista), il cinema stesso e anche il teatro. Un'opera scritta con il cuore basata sulla forza dello sguardo. Belfast in bianco e nero (satinato e vellutato) è così bella da risplendere agli occhi sul grande schermo secondo la lezione di fotografia inventata da Orson Welles. All'improvviso nel 1969 il bambino perde il suo mondo: i nonni e i compagni di classe per scappare a Londra con i genitori dove vivrà per sempre, lontano... (per oltre 50 anni). Durante la visione tra bambini e adulti si posiziona lo spettatore tanto da trovarcisi dentro alla guerra civile irlandese. Gente barricata in casa. Gente che scappa. Folla di persone (classe operaia e borghesia in totale convivenza fino a quel momento una comunità) al crocevia della vita (con la morte davanti), esattamente come i bambini e le mamme lasciati soli a Kiev.

 fz




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