RIEDIZIONE

Calamandrei "torna" a San Marino con "L'avvenire dei diritti di Libertà"

Presentato a Villa Manzoni il saggio curato dal costituzionalista Enzo Di Salvatore

Presentata a Villa Manzoni la riedizione del saggio di Piero Calamandrei L'avvenire dei diritti di libertà” a cura del costituzionalista Enzo Di Salvatore, autore dell'introduzione. Calamandrei fu anche oratore ufficiale a San Marino il 1° ottobre del 1948. Fu uno dei padri costituenti in Italia ed è considerato una delle figure più autorevoli del '900 per il contributo che diede a livello politico, culturale e nell'ambito del diritto. Il professor Enzo Di Salvatore, ordinario di diritto costituzionale all'Università di Teramo, ha scelto di ripubblicare il saggio di Piero Calamandrei, dopo aver ritrovato, quasi casualmente, l'edizione originale del 1946, in un mercatino dell'usato.

"Credo che oggi - osserva Di Salvatore - vi sia un gran bisogno di tornare a parlare di diritti e di tornare, in realtà alle idee e alle tesi di Calamandrei, poi sposate dagli altri costituenti, in Assemblea Costituente".  In occasione della presentazione del saggio, organizzata dallo studio HLB di San Marino, c'è stata una tavola rotonda a cui sono intervenuti anche la Presidente della Camera Penale Gianna Burgagni, il presidente dell'ordine degli avvocati e notai Alberto Selva, la presidente dell'ordine dei Commercialisti Manuela Graziani, ed Enrica Taddei, sammarinese, funzionaria delle Nazioni Unite.

Durante l'incontro si è parlato anche del rapporto di Calamandrei con San Marino. Il padre costituente italiano tenne infatti l'orazione ufficiale in occasione del 1° ottobre 1948. Un discorso intitolato “San Marino, esempio europeo” di eccezionale valore storiografico. Il testo è tuttora conservato, nella sua versione originale, con tanto di correzioni a penna. all'Archivio di Stato. La considerazione per Calamandrei a San Marino si palesò anche in occasione della sua scomparsa nel settembre del 1956 quando i Segretari di Stato Giacomini e Morganti lo consacrarono tra i benemeriti della Patria in un'epigrafe ritrovata grazie alla Biblioteca di Stato. 

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