Chitarra e impegno: addio a Claudio Lolli. Paolo Bandini ricorda la Bologna di quegli anni

Voce e corde di chitarra. Il mondo della musica dice addio a Claudio Lolli, uno dei simboli della canzone impegnata e militante anni '70. Tempi lontani da oggi quelli della Bologna del '68 e del decennio successivo. Fermento e cambiamento sociale raccontati da un artista, Lolli, che ha vissuto la città e i suoi protagonisti.

Tra tutti, Francesco Guccini, che conosceva e che lo presentò alla Emi. Uscì così il suo primo disco, nel 1972: Aspettando Godot. Lolli si esibiva all'Osteria delle Dame. Paolo Bandini, direttore della Casa della Musica di San Marino, ripercorre quei momenti.

Claudio Lolli cantava di battaglie politiche della sinistra, di disagio, di terrorismo, di emarginazione sociale. Tra le sue canzoni, Michel, Borghesia, Un uomo in crisi. Uno dei dischi più famosi è Ho visto anche degli zingari felici.

Lo scorso settembre era atteso a San Marino per un concerto, ma non riuscì a venire per motivi di salute. “Ora canta dalle stelle”, dice, commosso, Paolo Bandini.

Mauro Torresi

Nel servizio, l'intervista a Paolo Bandini, direttore della Casa della Musica

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