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Conclusione del convegno sulla falsificazione storica e la fotografia all’antico Monastero Santa Chiara

6 nov 2010
Conclusione del convegno sulla falsificazione storica e la fotografia all'antico Monastero Santa Chiara
Conclusione del convegno sulla falsificazione storica e la fotografia all'antico Monastero Santa Chiara
Quel che sostiene (con saggi e articoli da anni) il direttore del Dipartimento di Studi Storici Luciano Canfora, si riferisce al papiro del geografo di Efeso Artemidoro. Il conterraneo greco Costantino Simonidis (calligrafo-falsario, burlone) 2 millenni dopo avrebbe contraffatto, sbeffeggiando il mondo accademico, il lavoro del predecessore grande cartografo della grecità-romana . L’incontro Fotografia e falsificazione” è un consesso sul Monte tra studiosi “certosini” nel senso di abituati letteralmente a svolgere papiri e pergamene staccando e analizzando nei particolari ogni pezzetto e “disegnetto” apparentemente insignificante: fotografando con lo scanner, al microscopio o usando la lente d’ingrandimento all’antica. C’erano a dibattere Sergio Namias esperto di datazione del negativo e Giovanni Bottiroli a leggerne le risultanze. Si parte da un rotolone, un ammasso di cartapesta detto di Konvolut, foto famose, che diedero il via alla manipolazione dell’immagine giunta sino a noi. Reperto antico o manufatto si diceva in apertura di convegno. I risultati finali a suffragare la tesi del professore di San Marino.
Nel video l’intervista a Luciano Canfora, dipartimento studi storici.

Francesco Zingrillo

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