Al Concordia il convegno incentrato sulle figure storiche di Turati e Matteotti

Non un evento celebrativo, né nostalgico. Al teatro Concordia di Borgo, dove il socialismo sammarinese avviò i primi passi, si riparte dalla storia. Da due nomi, Turati e Matteotti, maestro e discepolo, il teorico del socialismo riformista, la figura intrepida del “grande martire” per la libertà. Da un legame che si riscopre con San Marino: la testimonianza più celebre è la foto ricordo che ritrae Turati, aveva legami coi primi socialisti sammarinesi, Pietro Franciosi e Gino Giacomin davanti a Palazzo Pubblico durante una visita sul Titano. Condividevano valori come la democrazia politica, il senso profondo della libertà. La modernità del progetto politico.Ed il pregio dell'intero ciclo è proprio questo. Affiancare ed approfondire i profili umani, politici ed intellettuali dei maestri di Libertà. Concetto Marchesi, Luigi Einaudi, Luigi Sturzo, Alcide De Gasperi. Soffermarsi sulla modernità politica di una corrente di pensiero, per quanto appartenete a schieramenti diversi, assume nell'attualità che ripropone scenari del dopoguerra italiano, un valore in più. Che può e deve essere compreso e studiato anche da chi è nato dopo la caduta del muro di Berlino.
E' vero che la Storia non ripropone necessariamente gli stessi schemi, né conserva soluzioni. Ma nei giorni in cui le persone chiedono alla politica di metterci la faccia, ripartire dal profilo intellettuale di chi ci ha rimesso la libertà e la vita ha un significato che può andare oltre ad una lezione sul 900.
Nel video l'intervista a Gianpaolo Romanato (Università di Padova), Giovanni Sabbatucci ( Università La Sapienza).

Sara Bucci

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