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“La decima vittima”: l'obiettivo del bombardamento tedesco su San Marino era il feldmaresciallo Kesserling

10 giu 2011
Gli inglesi si scusarono per quelle bombe che causarono 63 vittime. Lo definirono un errore. Ma finora nessuno è riuscito a capire le reali ragioni di quella operazione che violò la neutralità sammarinese. Il professor Augusto Stacchini, sulla base dei documenti e delle testimonianze raccolte, è arrivato a definire una tesi, illustrata nel libro “La decima vittima” che ha del clamoroso: “L'obiettivo era il feldmaresciallo Kesserling capo di Stato maggiore tedesco”, sostiene Stacchini. Che Kesserling fosse pochi giorni prima a Verucchio è certo. Ci sono i documenti che lo attestano. E il professor Stacchini ipotizza che a fornire le informazioni agli inglesi siano stati il plenipotenziario Ezio Balducci e Gherard Gumpert, segretario d’ambasciata presso la Repubblica di Salò e grande amico dei sammarinesi che gli concessero, fatto straordinario, anche la residenza dopo la guerra. Però doveva essere bombardata casa Maroncelli a Verucchio e non San Marino. Gli inglesi decisero di propria iniziativa di colpire il Titano pensando che Kesserling si trovasse a Palazzo Valloni. Ma il feldmaresciallo ebbe una soffiata e si salvò. E chi era invece la decima vittima che da il nome al libro? Un soldato tedesco considerato disertore perchè si era arreso. Venne conteggiato come decimo uomo da fucilare - oltre ai nove martiri - come rappresaglia per l’uccisione di un soldato tedesco a Verucchio.

Luca Salvatori

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