EFFETTO ACQUA al CONCORDIA c'è DEL TORO

L'uomo e il mare: due mondi di terra e acqua non certo separati sin dalla notte dei tempi. Guillermo del Toro regista messicano di Hollywood lo ha capito bene inventandosi una creatura (e un film) da sogno, che parte dal “Mostro della laguna nera”. Mitologia ancestrale e amore le componenti che toccano anima e cuore per tutto il film appositamente ambientato in laboratori militari americani e spie russe della Guerra Fredda. Una pellicola 'calda' sensuale e piena d'amore che fa dire al coprotagonista GILES: “incapace di percepire la forma di TE, ti trovo tutto intorno a me...” (tra mito ultraterreno e senso religioso si muove il fantasmagorico doppio dell'autore di libro e movie).
In fondo (molto in fondo, anche all'inizio nel DRY-FOR-WET a stanza allagata, e fine film nelle profondità liquide dell'oceano portuale) siamo fatti d'acqua. Elisa è muta mentre l'amica donna delle pulizie Zelda è nera: tutt'e due condannate al silenzio. L'umanoide semidio mezzo anfibio con i tratti di un tritone, è semplice come un pesce e diventa amico di GILES grafico e vignettista omosessuale, costretti ambedue alla diversità come persone. Ma la ragazza muta e il mostro marino s'innamorano... imparano (e s'insegnano) a respirare aria e acqua vicendevolmente per poter vivere insieme per sempre (questo è l'amore!).
fz

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