LIUNZE', il leoncino, morto a 40, fino a domenica 10 ottobre nella mostra al MIC faentino un complicato intreccio di tecniche miste e diversi linguaggi. ALFONSO LEONI, un ribelle, sperimentatore e visionario, un dissidente dell'arte e della vita. Ceramica anche industriale, grafica design, una poetica sempre nuova, morbida e plastica. Calchi, materassi e spugne, smalti sulle superfici tanto da sembrare liquide come le onde del mare. Con lui la ceramica diventa scultura e la verniciatura assomiglia più alla pittura che al colore. La sua ispirazione è nella Pop Art anni Settanta e nella Neoavanguardia. LEONI guarda all'arte giapponese (bellezza dell'imperfezione e gesto) il suo materiale elettivo (anche di scarto) è l'argilla. Il disegno applicato all'industria produce capolavori nella collaborazione con le Maioliche Faentine. Raccolta fotografica dall'Archivio Leoni, un film di Andrea Pedna, e il catalogo di Sivana Editoriale fanno della mostra un evento storico.
fz
Intervento critico della curatrice CLAUDIA CASALI Direttrice del MIC
