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KEN LOACH spiazza tutti con la commozione di WE MISSED...

Il d'essai d'autore protagonista a Santarcangelo con un regista britannico molto popolare in Italia nell'ultimo film sull'inferno della precarietà dei lavoratori inglesi in “SORRY WE MISSED YOU”

di Francesco Zingrillo
4 gen 2020

Una lucidissima storia operaia e proletaria sul cambiamento d'epoca raccontata senza sbavature da un regista 83enne con un stile che lascia lo spettatore attaccato allo schienale della poltrona anche sui titoli di coda dopo il colpo finale (la chiusa amara... che toglie il fiato). Il lavoro inteso come tale non esiste più soffocato dal cinismo imprenditoriale fai da te il lavoratore non ha più diritti e si stemperano i dovere nel profitto basato sulla chimera del guadagno a tutti i costi. La famiglia e l'educazione dei figli fanno le spese del riscatto-ricatto sociale in modo tanto 'normale' da coinvolgere il pubblico nell'intimo. Il sentimento immediato è la commozione per mamma Abbie, assistente sociale domiciliare a cottimo e per il marito RICKY che tenta di fare il padroncino comprando un furgone rendendosi schiavo di consegne, scarico e tempi di percorrenza, fino a morirne... C'è tanto amore negli occhi di una bambina, che non dorme la notte per i suoi e tanta passione nel cuore di un ragazzo, che non riesce più a frequentare la scuola o in una moglie, che non riesce a far più l'amore con l'uomo che ama. Tanti “che, che, che...” come in una preghiera, laica.

  fz


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