"Libertà va cercando": la serata pubblica per parlare di "fine vita"

Tema complesso e delicato, quello trattato ieri sera; di grande attualità anche sul Titano, dopo l'approvazione con voto unanime, da parte del Consiglio Grande e Generale, dell'Ordine del Giorno riguardante il testamento biologico e il fine vita. A confronto, alla Sala Montelupo di Domagnano, davanti ad un pubblico attento, due posizioni differenti; quella del medico rianimatore Mario Riccio - membro del Consiglio Generale dell'Associazione Luca Coscioni -, e quella di Antonietta Cargnel: già primario di malattie infettive presso l'Ospedale Sacco, e responsabile della sezione giovanile dell'Azione Cattolica di Milano. Quest'ultima parte da una considerazione: “oggi – sostiene - non esiste più una dimensione sociale della morte”. Distante, dall'approccio cattolico della Cargnel, la visione di Riccio: che assistette Piergiorgio Welby alla fine della sua vita. Inizialmente era prevista anche la partecipazione di Mina Welby, che ha dovuto rinunciare per impegni elettorali. Nel confronto, moderato dalla giornalista Luisella Costamagna, ci si è poi soffermati sulla recente legge italiana riguardante le disposizioni anticipate di trattamento. Positivo il giudizio di Riccio, che auspica comunque che tutto ciò sia una tappa, verso una legge sueutanasia e suicidio assistito. Fermamente contraria ad ogni ipotesi di introduzione dell'eutanasia, invece, Antonietta Cargnel. Tra i promotori dell'evento la dottoressa Francesca Antonia Nicolini, dell'ISS, che ha ringraziato tutti per la buona riuscita del progetto: partito dai cittadini e supportato dalle istituzioni. Prossimo appuntamento il 21 aprile. Una eventuale terza serata informativa, su queste tematiche, è prevista tra maggio e giugno.

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