
“Fin da quando ero bambino” - dice il regista Frisari - cresciuto con lo zio Massimo (disabile geniale) avrebbe voluto raccontarlo da subito... “Ti ho cercato per una vita senza avere la soddisfazione di averti” è la sceneggiatura cantata del regista. Lucio avrebbe apprezzato l'originalità della disabilità artistica con un solo rammarico: non aver potuto parteciparvi. Francesco con la sua strana strana sorpresa e suggestione infantili di aver creduto “che lui fosse veramente Lucio Dalla” - scrive. Ambedue bassetti, pelosi (anche sulle spalle), pieni di anelli e catene: occhialuti. Nel film il raffronto continuo tra i personaggi irripetibili nelle loro prerogative e fantasie sin da piccoli: QUALE ALLEGRIA è proprio la loro in comune. Rabbia e vocalizzi amorosi così speciali. Nel documento famigliare anche il privato inedito del cantautore bolognese.